Ansia, attacchi di panico, paura, fobie e traumi emotivi sono tutti determinati dal funzionamento di una particolare struttura encefalica dalle dimissioni di una mandorla: l’amigdala.

L’amigdala fa parte del sistema limbico ed è un agglomerato di nuclei nervosi che ha sede nella parte più interna di entrambi i lobi temporali del cervello. É un vero e proprio vado di Pandora che é dentro ognuno di noi. Determina le nostre debolezze, le nostre paure, i nostri timori avendo appreso in passato dalle nostre esperienze e ricordi, modifica il nostro comportamento, le nostre attività, rappresentando un vero e proprio campanello d’allarme nel nostro organismo. Questo campanello d’allarme interviene ogni volta che il nostro cervello percepisce una condizione di pericolo.
Ora vi chiederete perché vi sto dicendo tutto questo? Pare che esista una precisa correlazione tra la situazione attuale di apparente pericolo dovuta al coronavirus che stiamo vivendo tutti nel nostro paese, le mascherine che ci obbligano ad indossare e, questa piccola porzione del nostro cervello che inevitabilmente reagisce a tutto questo.

Tra noi ci sono certamente persone più coraggiose di altre, ce ne sono altre più paurose, tutto ciò dipenderà da come reagisce quella piccola porzione di cervello agli stimoli esterni di pericolo, appunto l’amigdala. Influirà sulle scelte che queste persone faranno ogni giorno, compreso il fatto di scegliere se indossare la mascherina o meno di fronte ad una ipotetica pandemia di cui i giornali e le tv hanno spesso parato con toni apocalittici.
La mascherina in Italia come in altre parti del mondo non é una scelta, ma una vera e propria imposizione. Nessuna delle mascherine normalmente diffuse in commercio può proteggerci o proteggere gli altri da un agente virale, é cosa risaputa, facilmente dimostrabile perché un virus ha dimensioni infinitesimamente piccole e la trama tessile di nessuna mascherina oggi in commercio potrà mai fermarlo né in entrata, né in uscita.

In tali circostanze, la ragione, dovrebbe dunque facilmente indurre le persone a non indossarla, ma altri fattori incidono sull’attività comportamentale delle masse al punto tale di rinnegare la ragione stessa.
I DPCM di Conte e le relative ordinanze regionali sono state categoriche in tal senso, spesso con dichiarazioni che lasciavano trapelare falle enormi nel ragionamento, ma le mascherine le hanno imposte a prescindere. Le persone sono state dunque obbligate ad indossarle, vuoi per la paura di questo invisibile nemico dal quale pareva non ci si potesse difendere, il virus;
vuoi per le salate sanzioni e procedimenti penali a carico se ti pizzicavano ad uscire di casa senza mascherina nel periodo del Lockdown;
vuoi per il timore dello stesso Lockdown che dentro di noi ha generato la paura di essere costretti in futuro a ripetere l’esperienza di ritrovarsi carcerati tra le proprie mura domestiche;
vuoi per gli esempi forniti dai politici di governo e anche da quelli dell’opposizione che li hanno assecondati in questo teatrino della paura;
vuoi per tutto il bioterrorismo mediatico che ci ha mostrato migliaia di morti che sono stati descritti come riconducibili alla causa Covid-19.
La verità é che molti di noi, anche i più coraggiosi e razionali, si sono adeguati ad indossare la mascherina per non incorrere in guai ancora più grossi di quelli generati dal Lockdown.
Ed é stato quello il nostro più grande errore, perché così facendo, ognuno di noi ha contribuito e contribuisce ancora al male di altre persone.
Indossare la mascherina significa conformarsi al volere dell’autorità, in questo caso un’autorità illegittima perché i DPCM non sono una legge, ma meri atti amministrativi, cioè in pratica consigli da seguire, nulla più!
Sono stati invece travisati, pompati dai media di informazione, dalle nostre stesse regioni e, trasformati in un’arma contro noi stessi che ci ha obbligato a fare cose che invece di tutelare la nostra salute la minano fortemente ogni giorno.
Se vuoi governare con la paura, oggi abbiamo scoperto che si può! Non servono armi, non servono cannoni o bombe, basta instillare nelle popolazioni l’allarme che esiste nell’aria qualcosa di pericoloso che non possiamo vedere, ma potrebbe ucciderci, basta ordinare a tutti di indossare una mascherina chirurgica o peggio di quelle professionali che si utilizzano nei cantieri di lavoro, le cosiddette FFP1 o le FFP2 e presto le persone, obbligate da pressioni sanzionatorie e controlli di polizia inizieranno ad indossarle e a respirare non più ossigeno, la loro stessa anidride carbonica che emettono ad ogni loro respiro.
L’anidride carbonica, reintrodotta nel nostro organismo soprattutto per lunghi periodi durante la giornata, porta ad iperacidità del sangue ognuno di noi indistintamente. Ed é qui che interviene quella piccolissima porzione del nostro cervello che vi dicevo ad inizio articolo.
L’amigdala capta immediatamente quell’anomalia interna al nostro organismo e reagisce provocando in noi una tensione e un timore dovuto a qualcosa che non capiamo. Stato d’ansia, sensazione di soffocamento unite all’amplificazione di ogni nostra fobia ci portano facilmente a diventare vittime di quel circolo vizioso che é meglio noto come sindrome da ossessione da contagio. Alcuni tendono a cercare di fare respiri più profondi credendo di migliorare la situazione, tendono a premere ed aggiustarsi la mascherina sul viso credendo di sentirsi più protetti, ma ad ogni espirazione é una nuova dose, ancora maggiore di anidride carbonica che inalano.
Ed é così che si diventa succubi di una follia generalizzata e indotta deliberatamente da questo governo criminale. Calano le difese razionali, calano gli stimoli a reagire perché ci si sente in pericolo ad ogni istante della giornata e a quel punto diventa più plausibile adeguarsi, lasciarsi trascinare dalla corrente di questa follia che ci porta via, verso l’abisso. Non possiamo chiedere aiuto a nessuno perché chiunque attorno a noi potrebbe rappresentare un potenziale pericolo per noi stessi. Il distanziamento sociale obbligatorio é stato imposto per questo, perché ci impedisce di considerare l’idea di essere uniti, aiutarci e sostenerci a vicenda rivoltandoci a questo sopruso.
Tutto é stato studiato dettagliatamente. Tutto é perfetto! La nostra attività comportamentale e intellettiva é stata letteralmente compromessa da questa assurdità voluta dai governi DEM in giro per il mondo.
La censura poi fa il resto del lavoro impedendoci di informarci e discutere. Fior di articoli in rete sono stati censurati proprio perché parlavano dei danni procurati dalla mascherina. Nel 2005, uno studio ha esaminato la respirazione di CO2 quando si usano mascherine chirurgiche. Questo studio, di molto precedente alla pandemia di Covid-19, condotto dall’Università Tecnica di Monaco si occupava della “respirazione di biossido di carbonio durante l’utilizzo di mascherine chirurgiche”. Era stato appurato che respirare per lunghi periodi con una mascherina chirurgica o di altro tipo oltre a limitare l’afflusso di ossigeno portava gli individui esaminati ad aumentare la concentrazione di CO2 nel sangue costringendo le cellule cromaffini della midollare del surrene a produrre un eccesso di cortisolo che a sua volta generava stress ossidativo. Anche in quel caso l’amigdala aveva ampiamente adempiuto alla sua funzione stimolando le ghiandole del surrene a fare il proprio lavoro.
Solo Anja Ströhlein, portavoce della 3M, guarda caso l’azienda produttrice di mascherine che grazie al Covid-19 ha incamerato una montagna di soldi, ne parla bene. E ci mancherebbe altro che non lo facesse.
Gli affari sono affari, sia in politica che nel mondo del lavoro. Per soldi al giorno d’oggi si é disposti a tutto, anche a distruggere intere popolazioni istigandole alla follia e al suicidio di massa. Ma tranquilli, là dove non riesce la mascherina, ci pensano i medici a farvi fuori. Se sopravvivrete a tutto questo, abituatevi a vivere nella paura, oppure prendete quella mascherina, gettatela nel cesso e tirare lo sciacquone!
Parola di Italia Moli
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