
Le avevano chiamate misure per il contenimento e il contrasto dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. Così, dal 26 marzo 2020, alcune imprese tra quelle come al solito più vicine agli amici degli amici hanno presentato domanda per accedere al nuovo incentivo, gestito da Invitalia, per sostenere l’ampliamento o la riconversione produttiva aziendale ai fini della produzione di dispositivi medici o di protezione individuale. PMI e grandi imprese hanno potuto potranno richiedere un mutuo a tasso zero, convertibile in contributo a fondo perduto, per un piano di investimenti compreso tra i 200 mila e 2 milioni di euro. La richiesta che consisteva in una mera formalità doveva essere inviata esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica di Invitalia.
Gli incentivi sono stati rivolti esclusivamente alle imprese costituite in forma societaria, incluse le società di persone, senza vincoli di dimensione; sono state invece escluse le ditte individuali e le partite IVA.
Un fiume di denaro dunque é finito come incentivi a fondo perduto in aziende che hanno prodotto DPI ossia i dispositivi di protezione individuale (le cosiddette mascherine) prodotte per periodi ridotti che spesso si riassumono in qualche settimana o qualche mese. Aziende che poi, molto presto, sono tornate a produrre ciò che producevano prima.
Penso all’azienda Arquati che prima produceva tende da sole e poi si é messa a fare mascherine, ma oggi ha ricominciato a produrre tende da sole.
Penso soprattutto a Beretta e alle sue buffe mascherine da snorkeling riconvertite in respiratori di cui i giornali locali davano già notizia due giorni prima del bando. Un’ottima occasione e un’ottima pubblicità per poter accedere ai fondi stanziati. Del resto il colosso Beretta era un’azienda bloccata dal lockdown come tutte le altre. Un’azienda che prima produceva armi, poi si é messa a produrre valvole per mascherine da snorkeling spacciate per respiratori e ora é ritornata a riprodurre armi. Nulla di strano, tutto regolare. Del resto come le due aziende che ho citato sopra hanno fatto moltissime altre aziende.
Bisogna biasimarli per questo?
No di certo!
Nel paese dei furbi questa é solo normale amministrazione! Quelli della cassa integrazione intanto aspettano e oggi é arrivato il messaggio a mio padre che i 600 euro delle partite iva li può incassare dal 2 luglio. É la prima trance, qualcosa a cui non sperava nemmeno più dato che é padre di questa criminale che scrive. 😋
Italia Moli
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