
Cara Giorgia, credevo di conoscerti un po’, ma evidentemente mi sbagliavo. In questa tua recentissima intervista che ho ascoltato e riascoltato non volevo credere a quello che sentivo dire dalla tua bocca.
Cara Giorgia forse dimentichi anche tu come quelli del governo Conte l’Art. 17 della nostra Costituzione e forse ti scordi pure dell’Art. 21, ma oltre a questo amore bello, una come me, della tua manifestazione fatta con la fantasia, credimi non se ne fa niente!!!
Forse non ti ricorderai di me, ma sono quella che a Verona, al congresso mondiale della famiglia, da sola e con i suoi cartelli tenuti bene in alto sfidava a viso aperto con la forza delle proprie idee un centinaio di quei manifestanti anti-famiglia naturale.
Mi avevi resa orgogliosa di te con quel tuo indimenticabile discorso, ma oggi, non ti riconosco più.
E sono proprio queste tue parole che mi hanno profondamente delusa e ferita, perché in te ci credevo e da te oggi mi sento ampiamente presa per il culo. Ecco quello che hai detto nell’intervista al TG5:
“Il fatto che non si possano fare manifestazioni tradizionali non significa che con la fantasia non si possa rappresentare un dissenso che é molto diffuso tra gli italiani.”
Vorrei ricordarti cara Giorgia, che migliaia di aziende stanno saltando. Vorrei ricordarti cara Giorgia che migliaia di padri e madri di famiglia non sanno nemmeno più come mettere il piatto in tavola ai loro figli. Vorrei ricordarti che domani a milioni di queste famiglie non avranno più una aspettativa di futuro perché non avranno più un lavoro. C’è gente che si sta ammazzando Giorgia e tu mi parli di usare la fantasia?
Boh, non so che altro dire, sono basita. Non ti riconosco più! Non so più chi sei Giorgia! Ritorna in te per favore!
Italia Moli
#IoSonoItalia🇮🇹