
Ricordo ancora quando si indignavano i pentamerda per la foto scattata insieme al parente della famiglia mafiosa. E oggi ci sono entrati perfettamente nel meccanismo mafia/Stato e Di Matteo che per troppo tempo ha taciuto, finalmente ha aperto bocca.
“Sulla scrivania del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ci sono centinaia di richieste di scarcerazione fatte arrivare dai boss mafiosi”. E ora la nota inviata al ministro da Roberto Tartaglia, vicecapo del Dap, conferma quanto detto nella trasmissione di Giletti, Non è l’Arena.
Nel dossier si parla di 456 boss mafiosi, ristretti al carcere duro in regime “di alta sicurezza”, che avrebbero presentato istanza di scarcerazione per il coronavirus. Di questi richiedenti, “225 sono detenuti definitivi” e “231 sono detenuti in attesa di primo giudizio, imputati, appellanti e ricorrenti”.
Come vedete se da una parte il Coronavirus ha costretto ai domiciliari milioni di italiani, dall’altra parte é servito o almeno avrebbe potuto servire come occasione per scarcerare “gli amici” del movimento che con buona probabilità hanno voluto lo stesso Bonafede su quella poltrona da ministro oltre a decidere chi poteva essere il nuovo capo del DAP.
Non Di Matteo di certo, persona troppo onesta e incorruttibile che in breve tempo si è trasformato in un vero boomerang per il movimento stesso.
Dimissioni? Il minimo! Poi però il processo lo pretendiamo!
Italia Moli
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