È innegabile che in Italia la percezione di un senso di ingiustizia aleggi nella società. E quando poi anche gli ultimi dubbi si dissolvono perché si arriva ad avere conferma che la stessa giustizia è diventata uno strumento nelle mani di certa mala-politica, allora anche l’ultima farsa di quell’illusione che chiamiamo democrazia, crolla inesorabilmente.
E non si può nemmeno negare ciò che risulta palese, ed evidente; perché ormai lo sappiamo tutti, lo abbiamo capito tutti, Salvini è un perseguitato della magistratura. Salvini è perseguitato da una specifica categoria di giudici tutti appartenenti ad una precisa corrente ideologica che in barba ad ogni principio deontologico si adoperano nell’utilizzo re la macchina della giustizia per fare politica e deliberatamente sostituirsi al volere del popolo, a ciò che quel popolo ormai esautorato d’ogni potere garantito dalla costituzione ha stabilito democraticamente con il proprio voto nelle urne.
Ed ecco che Salvini, quel Salvini che vince perché scelto dal popolo, diventa uomo pericoloso e diventa anche uomo che la magistratura deve abbattere per sovvertire e manipolare un risultato. Forse siamo uno dei pochi paesi al mondo dove i colpi di stato non si fanno con i generali e l’esercito, ma con i magistrati e una giustizia che viene deliberatamente trasformata in ingiustizia. Colpi di stato in passato sono quelli che hanno coinvolto Craxi, Berlusconi, fino ad arrivare a Salvini dove certa magistratura non tende nemmeno più ad offrire quella parvenza di legittimità, ma se ne frega, si palesa sfacciatamente facendo comprendere anche all’opinione pubblica che l’uomo da abbattere è quello, è lui, è Salvini.
E così tornano in mente cristalline anche le parole di Cossiga: “in Italia i voti non contano nulla, se possiedi la magistratura governi!”
Abbiamo visto un Salvini, prima perseguitato con la bufala montata ad arte dalla sinistra per i 49 milioni di euro dei rimborsi elettorali della Lega. E lì abbiamo subito visto un partito condannato “dalla giustizia” a risarcire a rate qualcosa che non aveva mai preso. Lo stesso guaio accadde con la Margherita di Rutelli e badate che lì i soldi si erano rubati davvero, c’erano prove tangibili, ma la magistratura non chiuse solo un occhio, bensì tutti e due.
Abbiamo visto il caso Diciotti dove Salvini, l’allora Ministro dell’interno è stato perseguitato giudiziariamente per aver trattenuto a bordo della nave degli immigrati e difendere i confini italiani da un’invasione migratoria di cui l’Europa si disinteressa. Poi fu salvato dall’immunità parlamentare, dal fatto che tutto il governo fosse favorevole a quella decisione è per non far finire nei guai anche Conte, Di Maio e Toninelli egualmente responsabili, salvarono anche Salvini.
Abbiamo visto il caso Russiagate dove per un’altra bufala montata ad arte sempre dalla sinistra Salvini avrebbe dovuto rispondere in parlamento e alla giustizia di presunte richieste di fondi alla Russia per sostenere economicamente la Lega. Abbiamo visto tante persone indagate, titoloni di giornale e poi il tutto finire in una bolla di sapone di cui nessuno ormai parla più. La magistratura però non ha mai messo il naso sui fondi percepiti dal PCI dal Cremlino e quando qualche giudice ci ha provato, l’hanno fatto esplodere con tutta la scorta su una strada di Capaci.
Abbiamo visto attacchi diretti della magistratura a varie figure del partito, processi, indagini, inchieste montate sul nulla. Processi che ai contribuenti costano milioni di euro per stabilire se quei 764 euro sperperati dalla Borgonzoni durante la campagna elettorale per le provinciali del 2009 fossero spese pazze oppure no. Che poi erano soldi di partito, nemmeno soldi dei contribuenti italiani, ma in quel di Bologna già si sapeva che Lucia Borgonzoni sarebbe arrivata lontano. Non a caso oggi è la candidata a governatore dell’Emilia Romagna.
E ancora indagini, avvisi di garanzia a Salvini per i voli di stato. La procura di Roma ipotizza abuso d’ufficio, partono le verifiche su 35 viaggi aerei del leader leghista.
Poi non dimentichiamoci del caso riguardante il sottosegretario Siri, il clamore fomentato dai giornali per un’inchiesta montata sul nulla, l’ipotesi che Siri avesse agevolato il Re dell’eolico.
il caso della Sea Watch 3 porta a Salvini ad essere indagato per aver definito “delinquente e fuorilegge” Carola Rackete, ossia colei che al comando di una nave forzò un blocco della guardia di finanza e speronò una motovedetta pur di entrare in porto mettendo così a rischio la vita dei militari a bordo. Ma guai secondo la magistratura democratica a definire in tale maniera la loro paladina a difesa dei diritti umani, guai a gettare discredito sull’immagine di un’eroina che non possiede nemmeno la patente nautica per poter condurre un gommone in mare ma che era stata messa alla guida di un’imbarcazione di svariate decine di tonnellate. È poi la poveretta di era scusata così: “ho solo sbagliato a far manovra” – un po’ come quando osserviamo la nonnina maldestra in fase di parcheggio al supermercato urtare la nostra autovettura. Per la serie: maledite pure la nonnina se volete, ma Carola Rackete no! Non si può!
E poi ancora mille altre inchieste, vere e proprie persecuzioni giudiziarie al fine di destabilizzare l’economia e la struttura organica di quel partito politico che potrebbe mettere a serio rischio un sistema marcio e corrotto che nel nostro paese specula continuamente sui soldi dei contribuenti italiani, sperpera il frutto dei sacrifici altrui ingrossando sempre i soliti conti degli amici degli amici.
Ma veniamo all’ultimo fatto. Oggi Salvini viene nuovamente indagato per il caso Gregoretti e per aver trattenuto 131 clandestini a bordo della nave al largo delle coste per ben tre giorni. Indagato per i medesimi reati a lui ascritti per il caso della Nave Diciotti. Il tribunale dei ministri di Catania vuole processarlo per sequestro di persona, rischia fino a 15 anni di galera. Si richiede l’autorizzazione a procedere alla giunta per le immunità. Maurizio Gasparri, Presidente della Giunta per le immunità proprio in queste ore avrebbe chiesto a tutti di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere, ma starà al voto dei senatori decidere per il SI o per il NO. Entro il 20 gennaio dovrà essere dichiarato l’esito della votazione e PD e M5S che in giunta hanno la maggioranza hanno tutto l’interesse nel fermare il nemico Salvini. Rischiano la poltrona! Ritengono che Salvini sia da processare per il grave abuso commesso.
Tuttavia c’è un fatto di non poca rilevanza da sottolineare. Non molto tempo fa, instauratosi il nuovo governo giallo/rosso, il nuovo ministro dell’interno Lamorgese tratteneva in mare sulla Ocean Viking per del clandestino e per ben 10 giorni.
Credete che la Procura di Catania si sia mossa nel frattempo per procedere con una inchiesta volta ad accertare l’ipotesi di reato di sequestro di persona perpetrato dalla “Ministra” del PD?
Vediamo se indovinate?
#IoSonoItalia🇮🇹