L’ANTICA QUESTIONE MORALE E LA MORTE DEL BUON COSTUME

E’ dalla caduta della madre Russia che in italia si lavora sulla famosa questione morale. Hanno cancellato con ogni mezzo l’intelligenza e la moralità italiana al fine di rendervi perfetti idioti disposti ad accettare ogni diversità con benevolenza. Vi insegna ANCORA OGGI ad accogliere mentre siete prossimi alla miseria. Vi hanno inoculato nel DNA quell’ignoranza sulla quale si poteva gradualmente pontificare.
 
59051916_137652734025200_6144391346212831232_nIo che guardo da spettatrice la vostra storia, perché alla mia età non posso certo dire di averne scritta, vedo un popolo succube di un’ideologia strisciante e volta a sterminarlo, a farlo scomparire. Vedo esseri viventi così fagocitati nella loro identità da essere diventati perfetti schiavi d’un pensiero unico al quale o ti conformi o sei fuori dal giro, escluso, censurato, ripudiato. L’intento era ed è ancora quello di cancellarci, sterminarci con metodi subdoli, ossia spingerci verso la convinzione che #autoeliminarci rappresenta la scelta più giusta a sostegno del pensiero che vede un’unica razza, la razza umana.
 
Le baggianate sull’integrazione, la società multietnica, le politiche terzomondiste, la propaganda sulle unioni civili, la volontà palese di cancellare l’antica istituzione della famiglia sono tutte finalizzate a creare le condizioni perfette per castrare gli italiani affinché di italiani non ne nascessero più e quei pochi rimasti andassero via via sparendo.
 
Ciò che capita all’Italia oggi, non è altro che un riflesso di ciò che è già capitato negli ultimi decenni ad alcune città italiane. Città dove gli italiani ormai sono una minoranza e gli originari cittadini di quella città sono pressoché spariti unitamente alla storia che rappresentavano.
 
Vi basterebbe prendere la macchina oggi e andare a Prato prodigandovi nel cercare un pratese. Vi basterebbe andare a Milano per scoprire che a stento in una metropoli che vale milioni di abitanti, di milanesi non ne esistono quasi più. Vi basterebbe andare a Torino per scoprire che non solo i Torinesi si sono estinti, ma nemmeno i piemontesi dicono di esserlo. Ne hanno timore di ammetterlo. Sono ormai minoranza. Stessa cosa accade in città come Reggio Emilia, Modena, Bologna. No ecco a Bologna capita di meno, perché i comunisti dicono agli altri di integrarsi, loro invece preferiscono mantenere la propria linea di sangue. Pochissimi lo dicono infatti, ma non v’è popolo più rigido su certe questioni. Molto razzisti, ma più che altro nel voler mantenere viva la loro tradizione bolognese e la loro stirpe, l’unica di cui si fidano, anche se a stento.
 
Fatto sta che, per le nostre città, per i nostri paesi, sempre più frequentemente vediamo circolare persone che non appartengono a questo paese. E noi ci illudiamo che un pezzo di carta, la così detta cittadinanza possa con un colpo di bacchetta magica trasformarli in italiani, ma italiani siamo NOI! Noi che per genetica, per origine, per stirpe, per storia e tradizione rappresentiamo la popolazione autoctona di questo meraviglioso paese. Noi che abbiamo scritto la storia di questo paese e col sangue ne abbiamo riempito le pagine.
 
Loro sono e saranno sempre lo straniero! Quello che con una vera e propria guerra, combattuta senza armi, ma a livello psicologico, ci sta invadendo.
 
IMG_1189Altri invece sempre con la medesima guerra psicologica ci stanno convincendo a cambiare ogni tipo di abitudine, a cancellare la nostra visione della naturalità della vita stessa stravolgendo ogni canone di moralità condivisa, di giusto, di buongusto. La legge stessa si piega sotto l’enorme forza politica e mediatica di questo indottrinamento. Il codice penale stesso rifiuta ogni tipo di applicazione a certe manifestazioni criminali, perché non potremmo definirle altrimenti.
 
Decade anche il valore della Costituzione nel suo articolo 21. L’ultimo suo paragrafo recita queste parole che sono sempre disattese in ogni manifestazione che oggi definiamo Gay Pride:
 
“Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni!”
 
Evidentemente pochi le conoscono, altri invece intenzionalmente le ignorano.
 
Ma la legge non può nulla contro magistrati e prefetti conniventi del degrado sociale, culturale e intellettuale che ha invaso il nostro paese. Il buon costume, è contrario alla questione morale di cui parlavo all’inizio. Il “buon costume” che per definizione indica quel concetto che raffigura l’insieme dei principi etico-morali tarati sul sentire dell’uomo medio è ciò che hanno volutamente tentato di cancellare dalla vostra memoria umana.
 
Senza quel concetto di buoncostume voi sarete pronti ad accettare qualsiasi assurdità che vi imporranno, ma che, anche se non sembra, vi impoverirà come uomini e donne.
 

2 pensieri riguardo “L’ANTICA QUESTIONE MORALE E LA MORTE DEL BUON COSTUME

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