Molti di voi avranno sicuramente un profilo Facebook, e magari vi illudete anche che sia come l’originale Facebook americano perché riporta gli stessi sfondi, le stesse immagini, gli stessi loghi, ma vi sbagliate di grosso. Facebook italia a quanto pare non ha nulla a che vedere col social di Mark Zuckerberg, un social dove ogni pubblicazione, ogni post, ogni parola sono tutelati dal I emendamento del Diritto Costituzionale degli Stati Uniti d’America. Facebook Italia è la morte della libera informazione, del libero pensiero, ma soprattutto dell’intelligenza e chi ancora in quel social ci resta deve sapere che è buono solo per pubblicare gattini, cagnolini e le foto delle pietanze preparate a mezzogiorno o la sera. Ma attenzione a pubblicare qualcosa che intelligente potrebbe entrare in conflitto con i principi del politicamente corretto tanto caro alla sinistra. Attenzione a dire la tua sul mondo gay, sulle transfemministe o peggio a schierarti a favore della famiglia naturale, del tuo credo religioso o altro, perché se lo fai superi il limite, oltrepassi quella linea che definisce l’utente medio e cerebroleso di Facebook e passi tra quelli che Facebook non gradisce
più. E non illuderti del fatto che tu possa apparire inattaccabile perché ormai hai tanti followers. Non pensare che non ti possano censurare per quello, perché proprio quei troppi followers, proprio il consenso che riceverai, determineranno la tua condanna ad un click che ti oscurerà per sempre. Ogni tuo pensiero, ogni tua parola, ogni articolo o post da te creato e frutto del tuo intelletto non esisterà più e a Facebook Italia importerà na sega se hai passato interi giorni, tanti sabati e domeniche davanti al tuo PC o sul telefonino per costruirti un’immagine online diffondendo il frutto del tuo intelletto. A Facebook Italia importerà na sega nemmeno della Costituzione italiana, anzi censurandoti sono ben consapevoli di violare deliberatamente un tuo diritto costituzionale sancito dall’Art.21, ma lo faranno ugualmente perché tu con le tue pubblicazioni, con il tuo
pensiero libero stavi minacciando quel mondo della sinistra tanto caro a Facebook Italia. Tu eri un utente anomalo che minacciava quel “politicamente corretto” che è di per se anticostituzionale perché viola la libertà d’espressione e il diritto di ognuno di noi di dire quel che pensa, nei modi che vuole, ma rendendosi sempre responsabile di eventuali diffamazioni. Responsabile dinnanzi alla legge però, non di certo a Facebook Italia. Facebook Italia non è la legge, è solo un social e in quanto social non può permettersi di impedire, limitare o peggio negare la libertà di pensiero e di espressione di chi accede ad una piattaforma social. Non può violare impunemente un Diritto Costituzionale che deve continuare ad essere inviolabile. Molti si stanno infatti muovendo legalmente e una sentenza di un Giudice a Pordenone ha da dato ragione ad un utente Facebook a cui avevano fatto la medesima porcata che hanno fatto a me. Dunque non temete che seguirò anche la strada della giustizia perché questa E’ UNA VERA VERGOGNA!
A me è la seconda volta che chiudono la pagina #IoSonoItalia e per il semplice fatto che su Facebook ho riportato con la medesima linea e tipologia d’espressione le cose che scrivo qui sul mio blog. Cose certamente scomode alla sinistra radical chic specialmente in vista della campagna elettorale per le Europee. Poi si sa che io sono apertamente di destra e non ho nemmeno mai nascosto la mia antipatia per quella stampella del PD che è il M5S e Giggino.
Dunque questo era un motivo sufficiente per censurarmi?
Se ciò è accaduto è solo perché qualche cazzone avariato in Piazza Missori a Milano, evidente di pensiero diverso dal mio, ha deciso di chiudermi e togliermi visibilità.
Tutto è accaduto ieri sera quando andando a ritroso sulle mie pubblicazioni nella pagina mi sono accorta che decine e decine di miei post e articoli erano letteralmente spariti dalla mia pagina senza un perché.
Ero incazzatissima, ma con il mio solito fare moderato ho pubblicato un post dove scrivevo esattamente quanto mi era accaduto. Facebook mi aveva censurato buona parte della pagina oltre ad avermi limitato la visibilità agli utenti. Decine e decine di miei followers, in privato e in pubblico, mi hanno spesso comunicato che non ricevevano più le notifiche dalla mia pagina nonostante la spunta per riceverle. A molti di loro addirittura veniva tolto il like dalla mia pagina nonostante non avessero effettuato nessuna azione al riguardo. Mi comunicavano che avevano sempre enormi difficoltà a condividere le mie pubblicazioni. Altri addirittura e per la semplice condivisione erano stati bannati, cioè sospesi dal poter utilizzare la piattaforma e spesso anche per 30 giorni consecutivi. Fatto sta che anch’io il giorno dopo mi sono ritrovata la notifica di Facebook che mi informava del fatto che il mio post pubblicato la sera precedente “sembrava non rispettare le Condizioni delle Pagine Facebook”. Venivo dunque anch’io bannata col mio profilo per 30 giorni per aver semplicemente detto ciò che mi era accaduto su Facebook oltre ad avere aggiunto che invitavo tutti i miei followers ad iscriversi sul mio blog per avere una garanzia di ricevere via email la notifica delle mie pubblicazioni online. Non è passato molto, credo un’oretta e mi è arrivava anche la notifica che la mia pagina era stata oscurata, non era più online. Motivo? Non si sa! Qualche cazzone avariato in Piazza Missori a Milano aveva deciso così. Ero a scuola nella quarta ora quando ho ricevuto la notifica. Tanto lavoro, tanta fatica e tanta passione me lo avevano cancellato con un click. Non ho pianto, tranquilli, non sono una che piange per queste cose, anzi sinceramente poco mi cambia nella vita perché di certo non vivo per Facebook e nemmeno per le migliaia di Like o centinaia di recensioni positive che avevo ricevuto. Mi dispiaceva per le migliaia di amici con i quali avevo instaurato meravigliose relazioni, per i giovani che iniziavano a messaggiare con me sempre più numerosi perché in me vedevano un’alternativa alla solita banalità dilagante. Ce ne sono tanti di ragazzi e ragazze intelligenti in giro, credetemi, non siamo tutti coglioni come il globalismo e il politicamente corretto ci vorrebbero.
Certo per me era una soddisfazione, un motivo di orgoglio personale perché a 14 anni, quando fai qualcosa di buono e vieni caldamente apprezzata per quello che fai, ti ritrovi anche ad avere una sicurezza in più che non guasta mai ad una giovane che sta crescendo e frmandosi. Ma chi lo sa, forse era proprio questo l’intento, riuscire a togliermi “quella sicurezza” e farmi capire che il potere della censura è più forte di ogni buona iniziativa e di ogni verità. Peccato però. perché come sempre hanno sbagliato ragazzina. IO, di sicurezze ne ha già tantissime dentro di se e non teme di certo qualche cazzone avariato che si sente un Dio nel cancellare il lavoro di un giovane, anzi, per me chi lo ha fatto è solo un emerito viscido pezzente che dovrebbe solo essere preso a calci in culo.
E SABATO 20 APRILE IO SARO’ A MILANO IN PIAZZA MISSORI DAVANTI ALLA SEDE DI FACEBOOK ITALIA A MANIFESTARE CON TUTTI I MIEI CARTELLI COLORATI COME HO FATTO A VERONA PER IL CONGRESSO SULLA FAMIGLIA. E LO ASPETTERO’ DI SOTTO QUEL VISCIDO VERME, VOGLIO VEDERE QUANTO E’ VIGLIACCO O SE TEME DI AFFRONTARE UNA QUATTORDICENNE INCAZZATA. PERCHE’ LI DOVRA’ GUARDARMI NEGLI OCCHI E DIRMI IN FACCIA PERCHE’ HA CANCELLATO IL MIO LAVORO, IL MIO PENSIERO, LA MIA PROPRIETA’ INTELLETTUALE. E DOVRA’ ANCHE SPIEGARMI CHI E’ LUI PER VIOLARE DELIBERATAMENTE L’ART. 21 DELLA MIA COSTITUZIONE!
PERCHE’ CON IL MIO DIRITTO SACROSANTO E COSTITUZIONALE NON SI GIOCA E NON SI SCHERZA! VOGLIO NOME E COGNOME DI QUEL DISGRAZIATO!
E RICORDO A LOR SIGNORI CHE STALIN E’ MORTO DA UN PEZZO E L’INTELLIGHENZIA NON RIUSCIRANNO AD ATTUARLA NELLA MIA ITALIA! FUORI I TOTALITARISMI ROSSI DAL MIO AMATO PAESE, DALLA MIA AMATA PATRIA!
#IoSonoItalia🇮🇹
Assurdo quello che vi hanno fatto, Facebook non deve censurare le idee, io sono Italia è il vostro spazio, può piacere o meno ma nessuno ha il diritto di oscurarlo..
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Una censura assurda…
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Solo un appunto. Facebook, Instagram, Twitter, Google, etc… nei mesi precedenti alle elezioni di medio termine, hanno cancellato, bloccato e censurato il 90% delle pagine con maggior seguito conservatore, milioni e milioni di utenti. C’è una certa protesta, sia per via del 1′ emendamento, sia per una vecchia delibera della Corte Suprema che dice che essendo Facebook un servizio sostanzialmente monopolistico, anche se privato, il suo diventa un servizio pubblico e per tanto regolato dalle leggi pubbliche e non da regolamentazioni private (tipo un blog, in cui il titolare può decidere di bannare/censurare chi gli pare).
Ciononostante, le proteste hanno poco risalto e poco seguito, soprattutto per via dell’imperante pensiero unico per cui se critichi qualcosa che la sinistra difende sei colpevole di crimine d’odio, razzismo, fascismo, istigazione alla violenza, etc, e per tanto censurarti è giusto.
In sostanza, anche negli USA, la sinistra sputa sul primo emendamento… mentre cerca di distruggere il secondo.
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Ti ringrazio molto Marco per il tuo commento. Ci stiamo comunque organizzando, Visita la nostra Home page e Chi sono, leggi i testi e mi troverai profondamente cambiata e forse anche un po’ (giustamente) incazzata. Un abbraccio.
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Sono arrivato qui sul blog da un tuo messaggio su FB, visto che annunci di star chiudendo la pagina. Siccome scrivi piuttosto bene volevo continuare a leggere i tuoi articoli.
Hai perfettamente ragione a incazzarti. Non si può pretendere di fornire un “servizio pubblico”, come FB, e poi censurarlo come la peggiore dittatura una volta che si ha il monopolio, in barba alle più basilari leggi sulla libertà di parola grazie alle quali hanno potuto diffondersi. Anche io su FB passo i miei bei periodi di blocco… la verità fa tanto male a certa gente… Come ho scritto prima su uno dei tuoi messaggi di imminente chiusura, a volte evitare il blocco è semplice. Dipende principalmente da se è stato comminato manualmente già all’inizio o è per via dell’algoritmo.
Tra parentesi, durante il “down” di FB Italia io non ho avuto problemi. Mia moglie di fianco a me si. E’ possibile che usando FB in inglese io mi colleghi su server diversi da quelli italiani e quindi non subisco le “molestie” degli utenti italiani.
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*correggo… le “molestie” che subiscono gli utenti italiani.
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