Ma voi ve la ricordate Monica Cirinnà? Ricordo che in casa se ne parlò una domenica a pranzo, quando tra un piatto di tagliatelle al ragù e il pollo con le patate fatto al forno qualcuno tirò fuori l’argomento “unioni civili” e l’abominio dello “stepchild adoption” a lei tanto caro. Ricordo che mentre ascoltavo i grandi intenti a parlare di uteri in affitto e di bambini strappati alle madri per poi consegnarli dietro compenso ad una coppia gay, nel tentativo fugace di fregare una patatina croccantosa dal vassoio, la maledetta mi andò per traverso facendomi quasi strozzare. Ma la patatina non ne aveva colpa, la colpa era del Decreto Legge Cirinnà che stava per essere approvato e che avrebbe trasformato molti bambini nati in località assai povere in una sorta di “prodotto”, una merce qualsiasi che si può ordinare, pagare, per poi vederselo recapitare a casa come un pacco. Era sostanzialmente questo il frutto del lavoro parlamentare del PD e della sua Senatrice Monica Cirinnà che a loro dire avrebbe emancipato ulteriormente il nostro paese legittimando una libertà che mai prima era stata nemmeno presa in considerazione perché improponibile. Tuttavia il forte ascendente del mondo LGBT sui governi unitamente alla “propaganda rossa” ha sempre proteso a far approvare pseudo-diritti la cui funzione principale era quella di generare degrado sociale, caos, perdita di identità
e moralità nascondendosi dietro l’illusione di una legittima richiesta del mondo gay che per primo però, nella vita reale, quella di tutti i giorni, non ha mai chiesto di estremizzare né di sbandierare la propria condizione. In verità credo che le associazioni LGBT non siano altro che promotori di un’intento finalizzato a distruggere il senso del pudore, ma soprattutto a strumentalizzare la condizione di alcuni per delegittimare e destabilizzare la più antica e solida istituzione che la storia ci abbia regalato, la famiglia.
La famiglia, quell’istituzione che nell’individuo crea una forte identità e sicurezza. La famiglia quel valore aggiunto che ognuno di noi possiede perché volenti o dolenti siamo tutti nati da quel binomio naturale che è l’unione naturale tra un uomo e una donna. Perché un bimbo, anche se nato da una provetta, avrà sempre bisogno delle sostanze (DNA) dell’uno e dell’altra, questo Dio ha voluto, questo Dio ha creato e l’uomo non potrà mai cambiarlo per tanto che si ostini a negarlo. E sono proprio questi due valori, Famiglia e Dio che unitamente al valore di Patria rappresentano i tre valori fondamentali del tricolore della nostra sacra bandiera italiana. Valori che la stessa Cirinnà offende deliberatamente innalzando un cartello per la festa della donna sul quale c’è scritto:
“DIO, PATRIA, FAMIGLIA: CHE VITA DI MERDA”
Ed è proprio nell’evoluzione delle femministe sessantottine, le “transfeministe” di oggi, che si manifesta il più ampio sfoggio della volgarità, della voglia di offendere “democraticamente” chi non è conformato al politicamente corretto, chi non accetta quel pensiero unico che a livello globale sta infettando come un’epidemia le menti più deboli e fragili pur di convogliarle in un gruppo, una pseudo comunità e farle sentire parte integrante di un qualcosa che sostanzialmente li sfrutta e li strumentalizza unicamente per fini politici. Il così detto “bacino di voti alternativo” che per molti governi, soprattutto per il M5S il 4 marzo ha fatto la differenza.
Perché signori qui lo dico e lo sottolineo pure, questa è l’era dell’illusione, l’era in cui chi ti dice di volere il tuo bene e pretende di tutelare un tuo diritto o un tuo interesse, poi, in sostanza, ne tutela solamente uno proprio.
Si parla tanto di resistenza, di valori, di umanità, di libertà, ma non c’è nulla che all’uomo conferisca più umanità, più libertà, più identità che l’istituzione della famiglia, perché l’istituzione della famiglia rappresenta veramente l’ultimo baluardo della resistenza al declino sociale e culturale nel nostro paese.
Ecco perché con ogni mezzo persuasivo, viscido e vigliacco di propaganda stanno cercando di distruggerla. Perché senza la famiglia noi tutti saremmo molto più deboli, molto più fragili, privati di una forte identità e dunque più facilmente manipolabili e gestibili come massa. Gli attacchi con chiaro intento diffamatorio al World Congress of Families, la manifestazione internazionale sulla famiglia che avrà luogo a Verona dal 29 al 31 marzo ne sono una chiara dimostrazione. Il valore dell’unione tra un uomo e una donna anche nel sacro vincolo del matrimonio, il concetto di famiglia intesa come mamma e papà, genitori di prole, non più come artificiosi genitore1 e genitore2, rappresentano in Italia quel motore trainante di un’etica e di una moralità che si riafferma e pretende rispetto.
Ecco perché, se la Sig.ra Cirinnà considera i valori fondamentali del nostro paese “una vita di merda”, a mio modesto avviso potrebbe tranquillamente espatriare e andare altrove, dove la vita per lei sarà certamente migliore. Noi la salutiamo con un cordiale e affettuoso bacione.