Sono molti i sinistrati che accusano la Lega di dover restituire 49 milioni che a loro parere avrebbe rubato, ma, purtroppo per loro è solo una bufala! E con questo articolo voglio innanzitutto smentire il bufalaro d’eccellenza, il noto e premiato cazzaro della sinistra Roberto Saviano!

Molti leggendo gli articoli di giornale, il più delle volte scritti da giornalisti complici di un preciso sistema che legittima la gogna mediatica di un partito scomodo, si sono convinti che la Lega avesse effettivamente “rubato” 49 milioni di euro. Come se non bastasse i giudici di Genova secondo la Cassazione e il Tribunale del riesame che guarda caso ha dato loro ragione sul provvedimento di sequestro producendo false pezze d’appoggio ha autorizzato il sequestro per pari valore. Tuttavia, analizzando le sentenze, quanto è stato scritto sui giornali non risulta da nessuna parte. I fondi di cui si parla negli articoli e ciò da quando il finanziamento ai partiti è stato abolito, venivano assegnati in base ai voti ricevuti alle elezioni. Dopo le elezioni, questa cifra fissata in base ai voti presi nelle elezioni politiche veniva poi rateizzata nei cinque anni successivi, ossia i cinque anni di legislatura.
Da precisare inoltre che l’intera questione è stata volutamente ingigantita e falsificata nella sua realtà dei fatti con chiaro intento diffamatorio anche nei confronti della Lega di oggi oltre che della Lega Nordi di ieri e dei suoi esponenti politici. Dobbiamo innanzitutto ricordare che “il Senatur Bossi” e Belsito sono stati condannati per aver sottratto dei soldi al Partito Lega Nord. Soldi che però per assurdo la procura non è mai riuscita a quantificare con esattezza. Dalle sentenze emerge una stima approssimativa compresa tra uno e tre milioni di euro, ma resta comunque solo una ipotesi perché mancando dati oggettivi che dimostrino l’ammanco non è stato possibile ricostruire i movimenti.
Quindi 49 milioni di euro da dove saltano fuori? Da quale astratto calcolo sono stati evidenziati come ammanco o addirittura furto?
E semplice, molto semplice, praticamente quei 49 milioni di euro, da ciò che si evince dalle sentenze, riguardano il totale di tutti i rimborsi elettorali percepiti negli anni di attività politica dal partito Lega Nord per le elezioni politiche e regionali.
I magistrati avrebbero dunque compreso in quel totale tutti i fondi, ossia sia quelli lecitamente e legittimamente percepiti e anche la piccolissima parte riguardante la presunta truffa imputata a Bossi e Belsito che riguarda un ammanco compreso tra uno e tre milioni di euro.
Una sostanziale differenza che rappresenta un chiaro errore conclamato, ma evidentemente voluto da certa giustizia italiana e poi riportato sulla stampa in modo volutamente errato perché faceva più comodo così.
Perché se un giudice può arrivare a dire che, “siccome forse hai sottratto tre milioni di euro, me ne devi ridare 49” allora beh, qualcosa che tocca nel discorso c’è e anche il più cocciuto degli asini lo capirebbe. Il solito modo di certi giudici di reinterpretare la legge a piacimento per raggiungere uno scopo politico preciso, ma questa volte forse anche troppo ardito oltre che innegabilmente sfacciato e pericoloso per l’immagine della magistratura tutta. La tesi fantascientifica dei magistrati che sono intervenuti nella decisione infatti avrebbe sostenuto che tutti i fondi percepiti durante la vita politica del partito Lega Nord dovevano essere interamente revocati in caso di irregolarità di bilancio. Dunque il presunto ammanco in bilancio che poteva variare tra gli uno e i tre milioni di euro ha determinato secondo i giudici le condizioni affinché tutto ciò che nella vita politica era stata percepito legittimamente dalla Lega Nord fosse restituito.
Ma abbiamo trovato un precedente che dimostra inequivocabilmente la malafede di certa magistratura italiana, ossia il loro intento di trasformarsi in un vero e proprio contropotere allo stato.
Anche il partito politico la Margherita in passato aveva mostrato irregolarità in bilancio e anche la Margherita ne più ne meno come la Lega era stata truffata da un suo tesoriere tale Luigi Lusi, noto Senatore del Pd. In quell’occasione però, la Procura e i PM riuscirono a ricostruire e rintracciare minuziosamente tutte le movimentazioni e dalle indagini svolte emerse che il Senatore PD Luigi Lusi era riuscito a sottrarre ben 27 milioni di euro dai conti del partito la Margherita. Solo che in quel caso i giornali e i giornalisti non avviarono la solita macchina del fango e Lusi non fu gettato in pasto alla gogna mediatica, men che meno ciò accadde alla Margherita. La sentenza in quel caso fu molto più bonaria e considerò il partito la Margherita come “parte lesa”. Nel caso della Lega Nord invece i giudici hanno considerato il partito non parte lesa, ma addirittura complice, insomma come se fosse una vera e propria associazione a delinquere. La sostanziale differenza sta infatti nella determinazione della pena che non è affatto atta a recuperare quanto sottratto illegalmente, ma lo stesso strumento repressivo che la norma prevede, ossia il sequestro, viene utilizzato unicamente con finalità punitive con il preciso intento politico di distruggere economicamente un partito e rendergli impossibile economicamente le proprie attività non solo nel presente, ma anche nel futuro. Nel caso Lusi i magistrati benevoli imposero invece ed unicamente la restituzione dei beni sequestrati al partito.
E ora la domanda si pone in modo inequivocabile!
Come mai nel caso del Senatore PD Lusi, nonostante i fondi sottratti si accertò che fossero ben dieci o addirittura venti volte superiori rispetto a quelli presumibilmente sottratti da Bossi e Belsito (27 milioni invece di 1/3 milioni), il finanziamento degli interi importi percepiti nella vita politica del partito la Margherita non furono revocati mentre alla Lega si? Come mai i magistrati benevoli arrivarono addirittura a restituire alla Margherita i soldi sequestrati al Senatore PD Lusi, mentre alla Lega hanno imposto queste misure punitive incostituzionali e vergognose al fine di distruggerli economicamente?
E ora chiedo scusa, ma chi non riesce a capire tutto questo, beh, allora forse invece di disquisire di politica dovrebbe attenersi a parlare di fagiolini e melanzane.
Perché è tutto così semplice almeno quanto il nostro paese è marcio e corrotto! Le Bufale poi hanno sempre le gambe corte!