SOLINAS COME VALLI DEL M5S: PROBLEMI DI LAUREA

Mi rammarica scrivere cose che possono essere scomode per il centrodestra soprattutto in vista delle elezioni in Sardegna, ma se vogliamo essere veramente rivoluzionari e rappresentare il nuovo che avanza, non possiamo permetterci di nascondere nulla nei confronti di chi crede in noi e il giorno 24 metterà una crocetta sul nostro simbolo. Ecco perché Solinas-Salvini-Lega-PsdAzse si scopre che anche noi, alla stregua del M5S, abbiamo tra le fila dei nostri candidati l’ennesimo “Marco Valli” che ha millantato un credito che non possedeva, allora bisogna denunciare tempestivamente il fatto e non nasconderci come gli struzzi sperando che nessuno se ne accorga. Ecco perché quando ho saputo dell’accordo tra il Partito Sardo d’Azione di Christian Solinas unito alla Lega in una coalizione in Sardegna e ho saputo che sempre quel Solinas sarebbe stato candidato  addirittura alla Presidenza della Regione Sardegna, mi è venuta la pelle d’oca. Così mi sono ben mobilitata e ho contattato tutte le mie fonti in loco e ho avuto conferma che tanti chiacchiericci erano e sono fondati. E credetemi, se scrivo questo articolo di denuncia, lo scrivo perché veramente vorrei evitare il più possibile un ulteriore accanimento della magistratura su una Lega che troppo spesso è stata e sarà in futuro bersaglio di certa magistratura politicizzata. Qualcosa che ho più volte espresso anche nei miei articoli precedenti. Per tal motivo credo che oggi non dovremmo porgere il fianco a certi accanimenti, bensì dovremmo evitare la dove possiamo ulteriori attacchi.

La questione riguardante il candidato Christian Solinas si collega principalmente all’ennesima questione di una laurea poco chiara. Sul curriculum vitae di Solinas nato a Cagliari nel lontano dicembre del 1976, appare infatti evidente che egli si sia laureato in una potenziale “università della terza età” in quanto dichiara di aver conseguito il titolo giusto il 12 dicembre 2018, ma in quale istituto e dove si è dimenticato di specificarlo. Tuttavia, ci sono questioni a monte che fanno pensare che “qualquadra non cosi mica tanto” come diceva un simpatico comico di anni fa.

Ammettendo che tale laurea sia veritiera, allora Solinas dovrebbe spiegare com’è possibile che ben tredici anni prima, ossia l’8 giugno 2006  firmasse dei documenti pubblici millantando un titolo di dottore come appare in questo documento:

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Nella foto che vi allego di seguito vediamo sempre lo stesso Solinas a Bucarest nel 2006 e per la precisione il 17 maggio 2006 quando ritirò una fantomatica laurea conseguita al “Leibniz Business 52699439_118392969284510_6047955371773919232_nInstitute”. Preciso che il Leibniz Business Institute fu sanzionato dall’Agcom per pubblicità ingannevole già nel 2003 e nel 2005 perché tale istituto in sostanza è un istituto fantasma, cioè non è mai esistito come istituto abilitato al rilascio di titoli professionali come ben viene riportato anche da ilfattoquotidiano e dichiara anche il MIUR. Appare dunque evidente come nel giugno del 2006, il Solinas non avesse alcuna laurea, perché non poteva certamente essere definita tale la pergamena (vedi in foto) che un mese prima, il 17 maggio, aveva ritirato a Bucarest dalle mani di Italo Aldo Pignatelli, presidente del Leibniz Business Institute.

Tuttavia, come se nulla fosse e fiero del proprio “successone accademico”, rientrato a Cagliari e solo dopo tre settimane, Solinas iniziava a firmare con estremo orgoglio i documenti dell’Ersu come illustre “dottore”.

Ora è vero che non bisognerebbe mai fasciarsi la testa prima di rompersela, però, se quella laurea era com’è già stato ampiamente dimostrato farlocca, Solinas potrebbe essere passibile di millantato credito. Perché se non hai un titolo e millanti di averne uno per un ritorno personale, allora si creano anche gli estremi di reato. E quando si tratta di far le pulci alla Lega che avanza, ve lo garantisco che ci sono magistrati che sono li pronti a sfregarsi le mani pur di aprire fascicoli di indagine. Sono passati parecchi anni dalla firma di quei documenti e Christian Solinas non ha mai inteso chiarire l’annosa questione che per graziadiddio non ha mai varcato i confini naturali dell’amata Sardegna.

Ma oggi non si può più tacere soprattutto in vista della sua candidatura alla Presidenza della Regione Sardegna.

La Lega e Matteo Salvini non si meritano una figuraccia del genere, ma soprattutto non se la meritano gli elettori che in Matteo Salvini e nella Lega da Nord a Sud ogni giorno sempre più numerosi credono.

Vorrei inoltre far notare al simpatico Solinas che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e tutto ciò che viene cancellato in rete anche per sua esplicita richiesta, in un modo o nell’altro viene fotografato quotidianamente da specifici servizi e può saltar fuori da un momento all’altro. Servizi del tipo Waybackmachine servono appunto a questo scopo.

Consiglio mio per Solinas, sarebbe quello di ritirare subito la sua candidatura alla Presidenza della Regione Sardegna e presentare le dimissioni dalla carica ottenuta il 4 marzo.

Non tanto per la Lega, ma per la Sardegna e per i Sardi tutti che si meritano più trasparenza e più onestà.

A Matteo Salvini che stimo profondamente invece dico a mero titolo personale:

“Carissimo Matteo, la prossima volta, scegli meglio le persone con cui ti mischi, perché altrimenti, come sempre e seppur senza colpa, ci finirai in mano a qualche magistrato che non vede l’ora di scrivere il tuo nome sul registro degli indagati. Porgere il fianco in questo modo non è cosa per un politico con la tua esperienza e della tua levatura morale.”

Fatti un regalo caro Matteo Salvini, facci un regalo, risparmiati e risparmiaci questa figuraccia. 

All’inizio ero combattuta se pubblicare o meno questo materiale perché come ben si sa sono apertamente schierata dalla parte della Lega. Non sapevo se fosse meglio pubblicarlo prima o dopo le elezioni in Sardegna. L’ho fatto a quest’ora di notte e sono orgogliosa di me stessa, perché solo se siamo per prima onesti con noi stessi possiamo esserlo anche con gli altri che vogliono iniziare a credere in noi.

Ecco perché io stasera andrò a letto e dormirò tranquilla. Qualcun’altro invece si rigirerà più volte nel letto. L’onestà non è solo qualcosa da sbandierare in campagna elettorale, ma è uno stile di vita che se vogliamo cambiare, merita di essere perseguito.

#IoSonoItalia 🇮🇹

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