E’ stato finalmente ritrovato il corpo occultato della 35enne Manuela Bailo che tutti stavamo cercando da tempo nella provincia bresciana. Gli appelli strazianti della famiglia avevano coinvolto tante persone. Il corpo senza vita di Manuela giaceva occultato in una cascina del cremonese. La sua autovettura era stata ben nascosta e il corpo sepolto. E’ stato lui ad assassinarla, Fabrizio Pasini, l’uomo 48enne con il quale intratteneva una relazione. Una storia che si ripete nel bresciano e che sembra un macabro revival di quanto accaduto a Gambara nel nemmeno poi tanto lontano agosto del 2013.
E agghiacciante quanto sto per raccontarvi. Si gela il sangue nelle vene se ci si affaccia alla finestra della quotidianità di questi killer. Persone solo all’apparenza normali, che vivono in mezzo a noi una vita apparentemente normale. Così abituati a mantenere un’apparenza che nemmeno il crimine più efferato li scompone, li scuote. Osservo quello che è accaduto alla povera Manuela Bailo e scopro analogie con quanto accadde ad un’altra ragazza, Marilia Rodriguez. Scopro similitudini che tracciano un preciso identikit del killer.
Il killer non è altro che una delle tante persone comuni; sposato, con figli e che si avvicina ad una nuova relazione, forse per mera noia coniugale, insoddisfazione sessuale o chissà che altro. Forse il brivido di provare qualcosa di proibito, qualcosa che moralmente sarebbe tenuto a negarsi se vuole continuare ad apparire come “il buon padre di famiglia” nella comunità in cui risiede. Una vita sempre troppo normale, o forse è meglio dire una vita pseudo normale, come quella che vivono tutti; impegni lavorativi, routine, bollette da pagare. Ma ecco l’occasione, ecco uno sguardo diverso, un sorriso, qualcosa che spezza la monotonia e lo coinvolge, lo intriga, lo porta a mentire a tutti, compresi gli amici, ma in particolare alla sua famiglia. Si può davvero far di tutto pur di vivere un attimo che va preso, rubato. Si può far di tutto per un attimo di passione, coinvolgimento, intrigo, seduzione, sesso e poi…… Ecco il guaio…… Il guaio dell’amore, un amore che inevitabilmente scatta in una relazione anche se questa è clandestina. Lei si innamora, inizia a chiedere di più, di più, ancora di più, convinta di aver trovato finalmente il proprio angelo custode. Lei crede di aver trovato l’uomo che aveva sempre sperato di incontrare e nel quale quasi non sperava più. Quell’uomo è finalmente li tra le sue braccia, la stringe forte nelle sue. E’ l’uomo che l’avrebbe amata e protetta e che sapeva offrirle quegli attimi fatti di tante piccole gentilezze, attenzioni, tenerezza, passione.
Ti amo, quanti ti amo immagino si siano trasformati poi in parole vuote quando lo sguardo di chi doveva amarla si è trasformato in quello di un lupo pronto ad azzannarla alla gola e a straziarle l’anima. Così, in quel frangente, Manuela si è accorta che l’angelo custode, non era quello che credeva, non era proprio come se l’era immaginato.
Gli occhi dell’amore tradiscono spesso chi è pronto ad innamorarsi. Hanno tradito Manuela ogni volta che guardava Fabrizio Pasini così come hanno tradito Marilia Rodiguez quando guardava Claudio Grigoletto. Purtroppo per loro però, entrambi, non erano altro che vigliacchi. Vigliacchi che si sono trasformati in assassini per sfuggire a quell’amore e salvare l’apparenza. Ma salvare l’apparenza, vale il prezzo di spegnere una vita? Davvero siamo arrivati al punto che amare qualcuno ci uccide? Forse questo post che Fabrizio Pasini ha pubblicato sulla sua bacheca di Facebook il 17 agosto ci dice esattamente questo. L’ha pubblicato quando aveva già compiuto il delitto, l’ha pubblicato mentre era in vacanza con la sua famiglia in Sardegna. Chissà se riusciva addirittura a ridere, a scherzare o a divertirsi mentre il corpo senza vita di Manuela giaceva sotto terra. Chissà se con quelle sporche mani, accarezzava sua moglie e i suoi bambini. L’ultima vacanza prima di confessare l’atrocità del crimine che aveva commesso, una vacanza da ricordare stando dietro le sbarre.
Un solo like su quel post del 17 agosto, chissà, forse, avendo lo stesso cognome ed abitando nello stesso paese potrebbe essere la sorella? Era l’unica ad averlo notato o ad aver capito il senso di quel post?
Dio mio aiutaci, a che punto siamo arrivati. Aveva proprio ragione la mia Oriana:
“Non si regala l’anima a chi non è disposto a regalare la sua.”