LA NUOVA LIBERAZIONE ITALIANA E IL NUOVO RISORGIMENTO

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E’ innegabile e palesemente voluta, ma più che altro pretesa l’estremizzazione di quella dialettica politica che ha trovato la sua maggiore espressione negli ultimi tempi. Un fenomeno che è diventato ancora più acceso e incisivo per la gravità dei fatti accaduti a Genova, ma non solo. In questo preciso momento storico tutto italiano, essere moderati, riformisti o peggio libertaristi  non è più di moda. Gradualmente si defilano dalle scene anche il così detti radical chic che presto, come avvenne nel 45 inizieranno a dire:

“io non sono mai stato di sinistra”.

E’ il classico atteggiamento di certi vigliacchi che albergano nel nostro paese, che come bandiere si spostano in base a dove tira il vento; camaleonti che di fronte alla mal parata, cambiano subito colore ripudiando persino le idee che avevano sostenuto fino al giorno prima in piazza. Perché cari Signori, diciamocelo, per questi individui, le idee sono una cosa sacrosanta fino a quando non toccano il loro portafogli. Così, mentre lasceranno i loro Rolex d’oro nel cassetto del comodino, molto presto li udiremo dire:

“cacciate i migranti, chiudete i porti, basta con queste unioni civili, mai più magliette rosse!”

E allora vien da pensare: “non sarà veramente la volta buona che, noi giovani, dopo 70 anni, avremo finalmente l’opportunità di leggere una nuova storia, ma soprattutto una storia che sia vera sui nostri libri di scuola?”

Questa è la storia che in un futuro, i miei figli, vorrei che studiassero:

Il 4 marzo 2018 crollava inesorabilmente quella sinistra che per 70 anni aveva tenuto in pugno le sorti di un intero paese. Rimaneva solo un amaro ricordo, il ricordo di un razzismo all’incontrario, un razzismo verso gli italiani, il ricordo di una sinistra che si era sostituita alla mafia nel nostro paese.  Era finalmente finito “il tempo dei non eletti dal popolo”, finito il tempo degli imbrogli, degli sporchi traffici dei quali i Governi passati si erano resi artefici e complici.  Era finito il tempo di legiferare in favore dei loro interessi e mai nell’interesse del popolo italiano. La gente, quella gente che di fatto, ma solo sulla carta, la carta costituzionale, rappresentava il popolo sovrano,  aveva deciso di esserlo anche nella vita reale di tutti i giorni. Si trovarono di fronte ad un’Italia che doveva essere interamente ricostruita, perché l’aprire gli occhi, aveva mostrato la realtà di un paese dilaniato, divorato negli anni da migliaia di termiti rosse che l’avevano trasformato in un mucchio di macerie inservibili. In ogni settore economico dove la corruzione aveva attecchito, si percepiva il lezzo delle speculazioni internazionali che avevano avuto libero accesso ad ogni ricchezza e risorsa economica. Ciò che rimaneva del nostro paese, non era altro che una carcassa divorata fino all’osso. Liberalizzazioni, privatizzazioni, internazionalizzazioni, furono gradualmente banditi per sostenere i principi di nazionalismo e protezionismo.  Furono bandite anche tutte le pseudo libertà della propaganda libertarista comunista e l’ANPI come l’antifascismo che fino ad allora avevano diffuso odio e diviso la nostra gente, cessarono finalmente di esistere.  Due nuove fazioni politiche, questa volta volute da un popolo finalmente sovrano, salirono al potere e diedero finalmente vita a quel principio di giustizia sociale che nel nostro paese. fino a ieri, aveva rappresentato solo un’illusione di legittimità che contava più della legittimità stessa.

Ecco la nuova storia d’Italia. La storia di un’Italia che si rialza e risorge dalle proprie ceneri come una fenice. L’Italia del “Prima gli italiani”, un popolo fiero ed orgoglioso che non ha mai avuto paura di ricostruire dalle macerie. Eccola la storia di un grande paese che rinasce e della quale milioni di cittadini italiani hanno una tremenda voglia di esserne partecipi e artefici. Questa è la storia di un nuovo risorgimento, tutto Made in Italy.

I giornali di oggi criticano la forza delle parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, criticano le parole di Matteo Salvini e Di Maio, ma non capiscono, o forse non si sono ancora capacitati del fatto che, quelle, non sono solo le loro parole, quelle sono le parole di un popolo che nonostante sia sfinito ed esausto per aver subito migliaia di ingiustizie, è pronto a rimboccarsi le maniche e cambiare definitivamente rotta.

Oggi più che mai è la brava gente a chiedere e pretendere dai propri rappresentanti politici che ci si opponga ad un sistema marcio e corrotto che ha distrutto ogni prospettiva di futuro nel nostro paese. Proprio quella gente che fino a ieri i Governi di sinistra hanno spremuto come limoni e poi definito evasori quando non riuscivano più a pagare le tasse. Ma cari Signori, non è evasore colui che non paga il 74% di tasse, casomai quella è legittima difesa da uno Stato guidati da emeriti ladri che hanno indotto al suicidio e alla disperazione un popolo!

Qualcuno mi spieghi a cosa serve pagare le tasse in un paese dove tutti quelli che non sono italiani ti passano davanti e sfruttano gratuitamente ciò che tu paghi mentre a te viene negato? A che cosa serve pagare le tasse in un paese dove non ci sono scuole serie e quelle poche che ci sono appaiono fatiscenti, dove non ci sono insegnanti seri. A cosa serve pagare le tasse in un paese dove non c’è una sanità seria, dove non ci sono investimenti pubblici per creare lavoro e futuro per i giovani, dove paghi tasse anche per formarti professionalmente e poi esser costretto a farti prestare soldi da mamma e papà per andare via dal tuo paese, perché nel tuo paese non hai speranza. E ora scopriamo che abbiamo pagato le tasse anche per avere infrastrutture che ci cadono in testa e ponti che crollano sotto ai nostri piedi? Ditemelo perché oltre 40 persone che lavoravano per pagare le tasse hanno dovuto morire nel loro paese su un ponte che è crollato all’improvviso.

No signori, io credo proprio che tutto ciò sia inaccettabile. Il principio di sinallagmaticità, quel principio secondo il quale il contribuente versa in cambio di qualcosa che riceve è stato ampiamente tradito dai governi di sinistra ed è giunta l’ora di dire basta. Basta alla corruzione che agevola i pochi e toglie la possibilità di crearsi un futuro ai molti. Non si può di certo biasimare un popolo legittimamente incazzato. Se oggi l’italia è una polveriera pronta ad esplodere sapete bene quali sono le ragioni. Ragioni che legittimano e motivano i nostri rappresentanti politici all’uso di una dialettica forte e determinata.

Personalmente credo che una nuova Liberazione italiana stia prendendo forma e chi si oppone a questa liberazione, sappia che si sta mettendo contro un intero popolo inferocito. Sappia che quella che generalmente si considera “la brava gente”, potrebbe tirare fuori il peggio di se come è già accaduto in passato.

Invito dunque i giornalisti a non scandalizzarsi tanto per gli eventuali processi sommari che avranno luogo nel nostro paese, perché non è roba nuova, non fate dunque i puritani. Quella roba lì, non è altro che la storia che si ripete. I processi sommari sono un’invenzione della sinistra partigiano comunista che ci avete obbligati a studiarli sui libri di scuola. Noi li abbiamo imparati e ci avete pure interrogati. Dovevamo conoscere bene ciò che accadde in Piazzale Loreto in quel quel lontano 10 agosto del 1944, era d’obbligo se volevamo prendere un bel voto. Così, quell’idea di giustizia oggi è diventata parte del nostro DNA culturale, parte del nostro senso di giustizia. Oppure volete illudervi che ciò che in passato è valso per chi “aveva “oppresso il popolo”, oggi non possa valere altrettanto?

 

 

 

 

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